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mercoledì 4 dicembre 2013

Strada facendo

Baglioni l’ha cantato bene: “Io e i miei occhi siamo diventati grandi insieme con l’anima smaniosa a chiedere di un posto che non c’è”.
Infatti.
Io e la mia miopia siamo cresciuti insieme. E’ praticamente da una vita che ci teniamo compagnia. Poi con un po’ di astigmatismo e un po’ di presbiopia il viaggio si è fatto ancora più fantastico. E’ così. Perché il difetto di vista ha fatto lavorare la mia immaginazione. Anzi, l’ha proprio stimolata.
Intanto, non troppo paradossalmente, ho rischiato meno di farmi ingannare dalle apparenze perché quelle sono esattamente quelle che vedo poco o male. Ho dovuto andare oltre, sentire e toccare, fidarmi delle sensazioni o metterci proprio il naso dentro. Facendomene una ragione ho fatto di necessità una piccola virtù. Mi sono permesso di sognare e qualche volta anche divagare.
Alla fine la fantasia può essere una lente d’ingrandimento. Almeno per me ha funzionato così, ho guardato cosa avevo in me più che alle diottrie che mi mancavano. E ho ricostruito a mio modo la realtà che sfuggiva alla mia imperfezione…
Magari il mio sguardo sul mondo è diverso da quello di un paio d’occhi perfetti ma prendo il lato positivo: la diversità può sempre essere una ricchezza!

D’altra parte forse è tutta qui la mia visione poetica del mondo. 

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